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venerdì 2 settembre 2011

"Contro il resto del mondo".

Titolo: Contro il resto del mondo.
Autore:Marco Innocenti
Editore:Baldini&Castoldi

Centoventisei pagine di leggerezza, ironia, risate e anche tenerezza nei confronti del protagonista del romanzo. E' Paolo Tarantini, timido e uomo ombra, quello che nessuno si fila, con il dono della scrittura e il sogno di scrivere un romanzo. Lavora nella pubblicità, prima in un' agenzia di paese, poi a Firenze e in ultimo a Milano... Anche nel lavoro le sue idee creative non vengono apprezzate  ...direi,non sono prese in considerazione. Lui combatte contro la sua timidezza, con il suo primo e quello che crede unico amore Letizia,combatte per un lavoro degno di lui,  va in analisi dal suo amico Stecco, si invaghisce di Carolina e poi esce con Alice. E' difficile sopravvivere per Paolo Tarantini in questo mondo ma lui a modo suo ci prova!
Ingredienti del libro: divertimento, lettura veloce, simpatia; poche pagine, ma frizzantine, quello che serve per una lettura estiva!

".......Cara Letizia credo sia la prima volta che scrivo a una persona che non conosco.Non so che viso hai, quanti anni abbia tu finora, con che voce parli, di che colore siano i tuoi capelli, ma nella fantasia ho l'immagine tua. Gli eroi son tutti giovani e belli.
Tu devi essere giovane e bella davvero a giudicare da una foto che, qualche anno fa, un mio giovane amico, oggi assai malridotto, mi mostrò.
Ora ho ricevuto (non saprei dire come) il compito, vano, ne sono certo, di scriverti. Il mio mandante, come avrai capito, si chiama Paolo e, in un delirio di onnipontenza, ha, un giorno, sua sponte, deciso che io sono più onnipotente di lui.
Io, che ho sempre pensato di essere più onnipotente di tutti, ho accettato il compito, sicuro che avrei fatto meglio di lui. Forse perchè ho arguito che fare meglio di lui con te dev'essere fare qualsiasi cosa diversa da zero.
Dunque, il ragazzo è stracciato come un elenco telefonico passato nelle mani di un culturista. Si piange addosso come un salice. Cerca conforto nelle tenere braccia di uno psicanalista e, come Allen, si sta organizzando per un viaggio a Lourdes.
Non credo assolutamente ci sia speranza per lui e, talvolta, sono tentato di intervenire come si fa con i cavalli azzoppati. Pam! un colpo e smettono di soffrire. In realtà  lui senza soffrire non sa correre; insomma, è una specie di cavallo zoppo al contrario. Ha fatto della sofferenza il suo status permanente ; purtroppo, ora riversa su di te tutte le sue ambasce e, finchè non gli morirà qualcuno di caro, saranno cazzi tuoi.
Potrei scriverti che se la spassa con un gruppo di fotomodelle svedesi, anche tutte insieme. Non lo farei contento. Se invece scrivessi che è all'ultimo stadio della tossicodipendenza con un serio sospetto di sieropositività, lui ne godrebbe moltissimo. Il pensiero che lo arrapa di più è quello di vederti, dall'alto, piangere pentita alla sua tomba.
In fondo i suoi schemi mentali sono semplici. Lui, con te, riproduce la storia dell'unico libro che ha letto: Pinocchio. Tu sei la fatina dai capelli turchini.
All'inizio di questa lettera avevo un'idea. L'idea è quella di non spedire a te questa lettera ma di spedirla a lui. Anzi, non gliela spedisco nemmeno, lo aspetto e gliela leggerò quando capiterà da queste parti. Tanto capiterà, a questo scopo, prestissimo. Massimo, direi, tra una decina di giorni. Un bacio dolce cara Letizia. Un tenero vaffanculo caro Paolo....."

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