Translate

domenica 12 febbraio 2012

Tornare a casa

Tornare a casa di Javier Cercas
Racconti di viaggi in terre ricche, povere, viaggi mentali, sogni, ritorni...
Io non ho mai amato la geografia e tanto meno la storia ma leggendo i racconti di Cercas mi sono sentita una vera ignorante, ho conosciuto un muro di ferro che limita due terre, la ricchezza, muro, la povertà;  una città come Tijuana dove la trasgressione è di casa e che forse di lei ci possiamo innamorare e abitare lì per sempre; il paese natale dello scrittore nella Spagna, Ibahernando, che si trova in Estremadura, un paese che non ha nulla da dire ma che comunque è bello da visitare almeno una volta all'anno; il "mondo" degli scrittori e le loro domande, i sogni, gli eccessi di alcuni e la normalità di altri..
Oltre i viaggi in paese fuori dalla Spagna, ci sono quelli personali dello scrittore che scrive di come a volte bisogna fare attenzione a sognare qualcosa perchè si rischia che poi si avveri.
Ci sono poi i ritorni, ma i ritorni a casa è una delle tre cose che nella vita non si devono fare, e poi come dice Montaigne "non siamo mai a casa"...
Tra autobiografia, verità, punti di vista, fantasia, il libro mi ha fatto viaggiare, mi ha toccato il cuore e mi ha aperto una finestra geografica che non credo chiuderò qui.

.....In macchina ascoltavamo quasi sempre Los Tres Sudamericanos che a quanto pareva avevano fatto i bagagli pure loro, perchè cantavano:" Quando son partito da Cuba ho lasciato la mia vita, ho lasciato il mio amore, quando son partito da Cuba ho lasciato il mio cuore". E anche :" Non potrò mai morire, il mio cuore non ce l'ho qui". ......
....immagino che forse non sarei mai dovuto partireda Ibahernando e forse un giorno ci tornerò per sempre ed è una buona cosa avere un posto in cui tornare...



Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...