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lunedì 20 aprile 2015

Caro diario



Mazzi di pensieri
Spoleto, 20 aprile 2008

Caro diario,
vorrei potermi scartare come una caramella, sono appena tornata dalla capitale e dopo un'ora e mezzo di treno, due giri in metro e un trenino-metro alternativo, la sensazione di sporco addosso è altissima.
Il treno aveva un forte odore di fritto americano, sudore umano e tanfo di cessi aperti.
Ho avuto l'impressione che quel puzzo mi impregnasse tutta e il solo pensiero mi ha fatto star male.
Mi ero seduta come sempre senza poggiarmi troppo, la nuca un po' scostata in avanti e le mani in tasca.
Il passeggero di fronte a me si era addormentato, russava a bocca aperta e gli usciva un alito pesante dall'odore di aglio.
....
Il sedile accanto a me era vuoto, vuoto per modo di dire.
C'erano infatti una buccia di banana, un sacchetto accartocciato, briciole di pizza o pane e dei residui di patatine.
Che dire.
La visuale non era delle migliori: chi si grattava, chi si toglieva le scarpe, chi allungava le dita verso il naso...
Una volta scesa dal treno ho pensato di essere fortunata; è chiamato treno della speranza,  non solo perchè speri di arrivare a destinazione ma speri anche di arrivarci sana e salva.

Io immagino sempre la grande quantità di microbi che girano nell'aria dei vagoni...

(...le righe sopra, sono parte di un mio racconto dedicato al fiore di Bach "Crab apple", il rimedio per chi si sente sporco, non puro, scoraggiato perchè non vede ordine nella sua vita, per chi si sente grasso, brutto, ecc.ecc.)

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