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lunedì 6 dicembre 2010

L'uomo che piantava alberi.

L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono racconta la storia di un semplice pastore che dedica la sua vita alla natura e al benessere del mondo. Offre il suo tempo al rimboschimento di una zona arida, senza vegetazione,  con la missione di piantare querce, faggi, betulle ed è così che trasforma il deserto in un rigoglioso verdeggiare di alture boschive. Il pastore per anni pianterà alberi, pianterà quindi vita perchè grazie agli alberi cambierà in quel luogo il clima, la fauna, i ruscelli e i fiumi,ecc.ecc.
La sua azione è di una generosità unica perchè non chiede ricompensa lo fa solo per la natura.





" Il pastore che non fumava prese un sacco e rovesciò sul tavolo un mucchio di ghiande. Si mise ad esaminarle l'una dopo l'altra con grande attenzione, separando le buone dalle guaste. Io fumavo la pipa. Gli proposi di aiutarlo. Mi rispose che era affar suo. In effetti: vista la cura che metteva in quel lavoro, non insistetti. Fu tutta la nostra conversazione. Quando ebbe messo dalla parte delle buone un mucchio abbastanza grosso di ghiande, le divise in mucchietti da dieci. Così facendo eliminò ancora i frutti piccoli o quelli leggermente screpolati, poichè li esaminava molto da vicino. Quando infine ebbe davanti a se cento ghiande perfette, si fermò e andammo a dormire.[...]


La parabola è molto bella e fa riflettere su come sia importante seminare bene per trovare poi un mondo che ci piace. Seminare non significa solo piantare alberi, questo è un valore simbolico, ma possiamo trasferirlo alle parole, ai sentimenti, all'economia, alla politica, a tutto ciò che ci circonda che spesso non ci piace così tanto.
Per avere un mondo pulito bisogna usare il cuore e non l'egoismo.














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