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martedì 7 maggio 2013

Meditare...


Le mani sono nella zona dell'addome raccolte.
 Meditate gente, meditate....

Quando la vita ci sfida e ci chiama a superare difficoltà superiori alle nostre forze, la meditazione può aiutarci ad acquistare la serenità e l'equilibrio necessari per affrontarle.
La meditazione è fondamentalmente di due specie: 1 meditazione yang 2 meditazione yin.
Il primo tipo di meditazione ci carica di energia per cui acquistiamo la stabilità e solidità di una montagna o di una roccia; aumenta la fiducia in noi stessi e la nostra volontà diventa ferrea. Per praticare la meditazione yang che mobilita l'hara, bisogna respirare profondamente, praticare la respirazione addominale trattenendo l'aria per qualche tempo prima di espellerla.
Il corpo si riscalda. Questa meditazione aiuta a vincere la depressione e la paura e a sviluppare la volontà e la determinazione.
Le mani dovrebbero essere aperte e lasciate andare lungo i fianchi.
Il secondo tipo di meditazione apre il corpo e la mente al mondo dello spirito. Per praticare la meditazione yin bisogna concentrarsi sul centro energetico sito fra le sopracciglia, tenere le mani aperte lungo i fianchi e inspirare. Gli atti inspiratori debbono essere più profondi di quelli espiratori. Il corpo si raffredda e comincia a sollevarsi, le mani diventano asciutte, il metabolismo si rallenta.
Naturalmente esistono molte altre specie di meditazione, di autoriflessione e di preghiera.
La meditazione ci consente di sgombrare la nostra mente dalle preoccupazioni che ci assillano e di riprendere l'attività quotidiana con un rinnovato slancio.

(fonte: Il nuovo libro della macrobiotica- ed. mediterranee)

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