Ieri 3 luglio ho visto il film -documento"The earth: our home" , commissionato dall'Onu, un film che girerà diversi paesi del mondo. Un messaggio su come la terra sta cambiando, i disastri naturali, l'uomo con le sue guerre, l'inquinamento, l'indifferenza....
In poche parole alla fine della visione non ti resta che pregare
perchè sembra che il futuro sia già morto.
Il consiglio è di non alzare muri e aprire i cuori soprattutto verso chi vive situazioni disperate, non porre dei confini ma aprirli, solo collaborando si può rimediare ai tanti problemi della terra.
Immagini toccanti, un album dove la bellezza del nostro pianeta è confrontata con il suo lato oscuro.
Come sottofondo le musiche di Ennio Morricone e la voce di Andrea Boccelli che hanno reso ancora più autentico il contenuto del film.
Dal pianeta terra sono poi andata all'inaugurazione della scala mobile che porta dalla via Ponzianina alla Rocca.
Con un soffio si sale in alto.....
Molto bello questo viaggio alternativo perchè si apprezza la nostra vallata e la chiesa di San Ponziano.
Un modo per muoversi senza inquinare la città, progetto "Spoleto senza auto" un modo intelligente per entrare nel cuore della città senza creare smog!
Per finire la serata in bellezza, ho visto lo spettacolo di Claudio Bisio, "Io quella volta li avevo venticinque anni" testo di Gaber.
Si parte dagli anni '40 per arrivare agli '80, poi c'è una riflessione sui nostri tempi, il 2000.
Risate, sorrisi, ma anche qualche lacrima per questa serie di racconti di vita dove i personaggi in qualche modo ci rappresentano o rappresentano comunque persone che conosciamo bene.
Morale: gli anni delle lotte, delle conquiste, dei sogni, sono passati... e ora viviamo in una passività, nell' indifferenza totale, in un mondo dove tutto è precario, dove contano poco i sogni, dove non c'è il valore della famiglia e di ogni altra cosa,nulla rimane certo tutto traballa, tranne la malattia del secolo: la depressione.
Oggi il Festival dei 2 Mondi finisce con il concerto finale e con il botto dei fuochi d'artificio, ciao festival al prossimo anno se lo stato ti permetterà ancora di esistere.
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